Per alcuni anni è stata impegnata in trasmissioni radiofoniche e televisive, concerti dal vivo e incisioni discografiche; poi, a dodici anni, abbandonò il coro di via Asiago, per dar seguito ad una propria naturale aspirazione, avvicinandosi a metà degli anni '60 al mondo del cinema, dapprima con piccole parti di contorno, poi con ruoli via via di maggior rilievo.

Nel folto e frastagliato cinema di "genere" degli anni '70 si è affermata interpretando film che hanno segnato l'inizio di alcuni caratteristici filoni narrativi quale la commedia sexy, il poliziesco, il satirico-brillante. In questo ambito si segnalano "Il vizio di famiglia" di Mariano Laurenti, "Concerto per pistola solista" di Michele Lupo; "Per amare Ofelia" di Flavio Mogherini.

A partire dalla metà degli anni ’80, le sue apparizioni cinematografiche si sono diradate, per lasciare spazio a una attività più diversificata.
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